La masseria ha dimensioni ridotte rispetto a tante altre del Salento anche se in questo “territorio del Capo” generalmente sono più piccole rispetto a quelle del brindisino. Il volume principale era verso Est integro e dalla parte opposta completamente collassato. Il volume antico è stato ricostruito con vecchi tufi di recupero ed ogni locale è stato ricostruito da un maestro locale (Mesciu Toto) sia con volte a stella che con volte a botte. Anche tutte le parti in ampliamento sono state costruite con la medesima tecnica costruttiva. In ambedue i casi all’interno delle murature è inserita una struttura di cemento armato per un miglioramento sismico dell’edificio. La masseria ha uno stemma con data 1769 ma alcune parti delle fondazioni sembrano risalire ad un periodo precedente.